6.3. La grammaire italienne : 5. le féminin 
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Grammaire : IL FEMMINILE 1) Sono di genere femminile  a) i nomi di frutti : La ciliegia, la mela, la pera, l’albicocca, la banana (il nome dell’albero è maschile) MA : sono maschili : il limone, il dattero, il fico, l’ananas, il lampone, il pistacchio. (e sono femminili alcuni nomi di alberi ; la quercia, la palma, la vite …) b) i nomi delle scienze e delle nozioni astratte (che sono spesso i nomi in –tà e in –tù) : la matematica, la biologia, la chimica, la bontà, la verità, la civiltà, la virtù, la gioventù, la giustizia, la fede, la pace c) i nomi dei continenti : l’Europa, l’Africa, l’America, l’Australia, l’Asia         i nomi degli stati : l’Italia, la Francia  MA : il Belgio, l’Egitto, il Perù, gli Stati Uniti, il Bengala, il Guatemala                i nomi delle regioni : la Toscana, la Lombardia, l’Umbria, le Marche, MA : il Piemonte, il Lazio, il Veneto, il Molise                i nomi delle città : Napoli, Bologna, Torino, MA : Il Cairo         i nomi dell isole : la Sicilia, la Sardegna, le Antille, MA : il Madagascar d) i nomi in –a : la casa … MA : * sono maschili o femminili le parole in – ISTA (professioni) e in – CIDA : il (la) professionista, il (la) violinista, il (la) farmacista, un (un’) artista  ; il (la) parricida, il (la) suicida alcune parole in – E : il (la) nipote, il (la) parente, il (la) custode, il (la) consorte (particolarmente i nomi derivati dal participio presente : il (la) cantante, un (un’)agente, un (un’) amante, un (un’) insegnante, il (la) bagnante ; e alcune parole in –A : il (la) collega, un(un’) atleta, il (la) pediatra    * sono maschili le parole in –A derivanti dal greco, specie con finale in – MA : il poema, il problema, il diploma, il dramma, il programma, il diploma, l’idiomal’emblema,il teorema ; il dèspota, il poeta, l’eremita, il monarca, il patriarca, il profeta, il pilota   * Cf anche : il vaglia, il pigiama, il nulla, il boia, il gesuita, il papa e) i nomi in –E sono maschili o femminili : il ponte, l’amore, il dente ; la fame, la mente, la notte, f) alcuni rari nomi in –O ; la mano, l’eco (femminile al singolare e maschile al plurale : gli echi), la virago, la biro (= stylo bille) e parole tagliate : la radio, la dìnamo, la moto, l’auto, la foto, g) i nomi in – I : la crisi, la tesi, la diagnosi, l’analisi, la metropoli. MA : il brindisi 2) Formazione del femminile a) Notare che la distinzione tra maschile e femminile ha un senso soltanto per gli esseri umani e per gli animali ; non ci sono cose « maschi » e cose « femmine ». Ma esistono nomi di cosa che hanno una forma apparente di maschile e di femminile ; in realtà si tratta di nomi diversi : Il buco (= le trou)  la buca (= fossé, trou dans la terre ou trou de boîte aux lettres) il modo (= façon, manière) la moda (= mode) il pianto (= pleurs) la pianta (= plante ou plan) il baleno (= éclair)        la balena (= baleine) il foglio (= feuille de papier) la foglia (= feuille de l’arbre) il limo (= boue, limon) la lima (= lime) il cero (= la bougie)         la cera (= la cire)      il panno (= pièce de drap) la panna (=la crème) il porto (=le port) la porta (= la porte) il caso (= le hasard)        la casa (= la maison) il muso (= le museau) la musa (= la muse) il posto (= la place, le lieu) la posta (= la poste) , ecc. ecc. Alcuni nomi hanno la stessa forma ma un significato diverso al maschile e al femminile : il pianeta (= la planète)         la pianeta (= la chasuble) il fine (= le but)                 la fine (= la fin, le terme) il radio (= le radium)                 la radio (= la radio) il fronte (= front militaire)          la fronte (= partie du visage) il capitale (= le capital)          la capitale ( = la capitale) il tèma (=sujet à traiter)          la téma (= mot poétique pour la crainte) il berretto (= casquette, bonnet))  la berretta (= la barrette de prêtre) il camerata (= camarade -fasciste)  la camerata (= la chambrée) il trombetta (= le trompette)          la trombetta (= la trompette) il lama (= le lama)          la lama (= la lame) il boa (= le boa)          la boa (= la bouée, la balise) Nell’insieme, il genere dei nomi di cosa è convenzionale (Faites-vous une liste et complétez-la quand vous en trouvez d’autres) b) I nomi in – O  fanno il femminile in – A :  il figlio (la  figlia), l’amico (l’amica), il sarto (la sarta), il ragazzo (la ragazza) ; il gatto (la gatta), il lupo (la lupa),  Ma anche in – ÊSSA : il medico (la medichessa), il diavolo (la diavolessa), il deputato (la deputatessa), il presidente (la presidentessa),. Però la tendenza è ancora di mantenere il maschile : il ministro Giulia Rossi, il sindaco Enrica Locati, il giudice Margherita Gerunda, il presidente Luisa Bianchi, l’architetto Luciana Natoli : ou bien : la donna poliziotto, la donna magistrato. La scelta si fa secondo i rapporti di forza tra i due sessi, la potenza delle rivendicazioni femministe, ecc. È un campo di incertezze e discussioni. Notare : il gallo (la gallina) : il diinutivo per il femminile ! c) I nomi maschili in –A formano il femminile in –ESSA : il poeta (la poetessa), il duca (la duchessa), il profeta (la profetessa), ad eccezione delle parole in –ISTA et – CIDA (Cf  1-d)). d) I nomi in – E formano il femminile * in A l’infermiere (l’infermiera), il signore (la signora), il marchese (la marchesa), il padrone (la padrona). MA : il re (la regina), l’eroe (l’eroina), il cane (la cagna), il fante (la fantesca = serva)  * in – ESSA (dont : professions, titres et autres) : lo studente (la studentessa), il principe (la principessa), il barone (la baronessa), il doge (la dogaressa), il dottore (la dottoressa), il professore (la professoressa), l’abate (la badessa), il leone (la leonessa), l’elefante (l’elefantessa), il pavone (la pavonessa) e) I nomi in – TORE formano il femminile * in – TRICE : l’imperatore (l’imperatrice), l’attore (l’attrice), il lettore (la lettrice), lo scrittore (la scrittrice), il pittore (la pittrice), il genitore (la genitrice), il benefattore (la benefattrice) * in – TORA : il pastore (la pastora), il tintore (la tintora), l’impostore (l’impostora), il traditore (la traditora, o la traditrice), f) I nomi in – SORE formano il femminile in –ITRICE : il possessore (la posseditrice), il difensore (la difenditrice), l’uccisore (l’ucciditrice) g) Alcuni nomi hanno radici diverse per i due generi  (nomi indipendenti): il maschio l’uomo Il padre il babbo (papà) il fratello il marito il dio il becco il genero il celibe il frate il montone il porco il toro il fuco(faux-bourdon ) il daino h) I nomi di animali sono maschili o femminili e hanno un’unica forma per i due sessi : l’aquila, la giraffa, la pantera, la iena, la volpe, la balena, la rondine, la serpe, la lepre il corvo, l’usignolo, il falco, il delfino, il leopardo, lo scorpione, il serpente Per distinguere il sesso, si aggiunge allora « maschio » o « femmina » : la volpe maschio, la volpe femmina, la lepre maschio , la lepre femmina N.B. : 1) I nomi in – ORE sono tutti maschili (e corrispondono a un francese in –EUR generalmente  femminile) : il fiore, il dolore  = la fleur, la douleur.           2) I nomi comuni restano sottintesi in alcuni casi e sono spesso al femminile Per raccontarne una = pour en raconter une (histoire) Ha fatto delle sue = il a fait des siennes Ma questa, poi, no ! = ça, par exemple, non ! Finiamola = finissons-en È graziosa = c’est drôle !            3) Alcuni nomi maschili si riferiscono a femmine : il soprano, il mezzosoprano, il contralto        Alcuni nomi femminili si riferiscono a uomini : la guida, la spia, la guardia, la sentinella, la rècluta, la birba (gredin, fripon), o talvolta ai due sessi ( tuo fratello o tua sorella è una birba).           4) Il femminile dei nomi di persona maschili si forma spesso con il diminutivo : Andrea (Andreina), Cesare (Cesarina), Clemente (Clementina), Nicola (Nicoletta). Se no, si forma in –A : Francesco (Francesca), Giovanni (Giovanna), Giuseppe (Giuseppa o Giuseppina).
la femmina la donna la madre la mamma la sorella la moglie la dea la capra la nuora la nubile la suora la pecora la scrofa la vacca (mucca) l’ape  la damma